mercoledì 7 ottobre 2015

Il biologico, il meglio secondo natura

 
 
 
 
"Il biologico, che agli italiani, ma non solo a loro, fa battere cuore e portafoglio. Ma frutta e verdura biologiche non sono più ricche di nutrienti né più salutari."
 
Questa frase è stata riportata da ALTROCONSUMO che, fino a pochi giorni fa reputavo essere una rivista seria. Un'affermazione piuttosto forte, ma siamo sicuri che queste indagini siano veritiere?  
 
L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che ammette il solo impego di sostanze naturali, escludendo quindi l’utilizzo di prodotti di sintesi come concimi, diserbanti e insetticidi. Tale metodo è definito a livello comunitario con il Regolamento CEE 834/07.
Come potete notare in questa definizione non vi è scritto che non è possibile utilizzare pesticidi nel biologico ma solamente che sono vietati quelli DI SINTESI. Questo perché ci sono determinate colture (come il melo, il pero, la vite, l'olivo e tante altre) che necessitano OBBLIGATORIAMENTE E PER LEGGE di un'adeguata difesa fitosanitaria, in primis perché le patologie che colpiscono queste colture possono essere talmente gravi da provocare anche la totale assenza di un prodotto commerciabile, e in secondo luogo perché la mancata gestione fitosanitaria delle avversità biotiche di un'azienda non provoca danni solo a sé stessa ma anche alle aziende limitrofe (sappiamo che gli insetti volano e non stanno fermi su una coltura a vita). Detto ciò altroconsumo sostiene che per la composizione nutrizionale, tra ortofrutta tradizionale e quella bio non ci sono praticamente differenze ma, in realtà, nell'articolo emerge comunque una DIFFERENZA seppur non significativa (a detta loro). Inoltre scrivono che nei prodotti convenzionali, effettivamente, c'è una maggiore presenza dei residui da fitofarmaci, ma in quantità di gran lunga inferiori ai limiti tollerati dalla legge. Ma cosa vuol dire? è giusto che ogni prodotto, bio e non bio, abbia le concentrazioni dei pesticidi al di sotto dei valori soglia. Il problema è che il convenzionale ha comunque questi pesticidi! Ma quello che più mi scandalizza è ciò che scrive altroconsumo per ovviare a questo "piccolo problema", infatti basterebbe variare la dieta (cosa che non sempre si può fare in inverno dove ci sono poche tipologie di frutta e verdura di stagione), lavare (come se i pesticidi si potessero togliere con una sciacquatina in acqua), sbucciare (non tutta la frutta si può sbucciare, per esempio ciliegie, susine, albicocche e piccoli frutti) e cuocere ( peccato che con la cottura tutte le vitamine e i nutrienti termolabili vengono persi). 
 
La mia PERSONALISSIMA conclusione quindi è che la maggior parte degli articoli pubblicati da questa testata giornalistica siano MONTATI AD ARTE e che le indagini siano PILOTATE, probabilmente dietro ci sono quasi sicuramente gli interessi di grosse aziende in convenzionale. Trovo comunque che sia alquanto squallido buttare fango su un prodotto che migliaia di aziende, piccole e grandi, cercano di migliorare ogni giorno investendo tempo, denaro e passione.

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