venerdì 23 ottobre 2015

vellutata di carote e zenzero


Con i primi freddi autunnali a chi non verrebbe voglia di una zuppa calda? Oggi vi propongo questa vellutata di carote e zenzero che ha moltissime proprietà e può esserci d'aiuto per combattere le prime influenze. Le carote sono un ottimo rimedio contro gli inestetismi della pelle come acne (per la presenza d vitamina A) ma anche per chi tende ad avere la pelle secca e squamosa (grazie al betacarotene). Infine contiene l'alfa carotene che è un forte antiossidante capace di eliminare i radicali liberi. Lo zenzero possiede proprietà utili contro gli stati di nausea e di vomito. Il tè ottenuto da questa pianta è in grado di prevenire e curare il raffreddore; oltre a rilasciare un effetto di calore e benessere lo zenzero è anche in grado di sciogliere il muco nelle vie respiratorie e a liberare i reni, facilitando così la respirazione.


 INGREDIENTI per 4 persone:

1/2 kg di carote
1 cipolla
una radice di zenzero piccola
1/2 litro di brodo vegetale
una noce di burro per mantecare
scorza di un limone
olio extra vergine di oliva
sale, epe e coriandolo

Iniziate tagliando a fettine sottili la cipolla e le carote e grattugiate lo zenzero.
Fate soffriggere la cipolla in una pentola contenente un filo d'olio e quando sarà diventata morbida aggiungete le carote e lo zenzero con il brodo e la scorza di limone. Aggiungete infine alche sale pepe e qualche foglia di coriandolo. Fate cuocere con il coperchio finche le carote saranno cotte, poi con un frullatore a immersione frullate tutto fino a ottenere una crema omogenea. A questo punto la vellutata è pronta, potete servirla anche con dei crostini integrali per dare un tocco rustico al vostro piatto.

mercoledì 7 ottobre 2015

Il biologico, il meglio secondo natura

 
 
 
 
"Il biologico, che agli italiani, ma non solo a loro, fa battere cuore e portafoglio. Ma frutta e verdura biologiche non sono più ricche di nutrienti né più salutari."
 
Questa frase è stata riportata da ALTROCONSUMO che, fino a pochi giorni fa reputavo essere una rivista seria. Un'affermazione piuttosto forte, ma siamo sicuri che queste indagini siano veritiere?  
 
L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che ammette il solo impego di sostanze naturali, escludendo quindi l’utilizzo di prodotti di sintesi come concimi, diserbanti e insetticidi. Tale metodo è definito a livello comunitario con il Regolamento CEE 834/07.
Come potete notare in questa definizione non vi è scritto che non è possibile utilizzare pesticidi nel biologico ma solamente che sono vietati quelli DI SINTESI. Questo perché ci sono determinate colture (come il melo, il pero, la vite, l'olivo e tante altre) che necessitano OBBLIGATORIAMENTE E PER LEGGE di un'adeguata difesa fitosanitaria, in primis perché le patologie che colpiscono queste colture possono essere talmente gravi da provocare anche la totale assenza di un prodotto commerciabile, e in secondo luogo perché la mancata gestione fitosanitaria delle avversità biotiche di un'azienda non provoca danni solo a sé stessa ma anche alle aziende limitrofe (sappiamo che gli insetti volano e non stanno fermi su una coltura a vita). Detto ciò altroconsumo sostiene che per la composizione nutrizionale, tra ortofrutta tradizionale e quella bio non ci sono praticamente differenze ma, in realtà, nell'articolo emerge comunque una DIFFERENZA seppur non significativa (a detta loro). Inoltre scrivono che nei prodotti convenzionali, effettivamente, c'è una maggiore presenza dei residui da fitofarmaci, ma in quantità di gran lunga inferiori ai limiti tollerati dalla legge. Ma cosa vuol dire? è giusto che ogni prodotto, bio e non bio, abbia le concentrazioni dei pesticidi al di sotto dei valori soglia. Il problema è che il convenzionale ha comunque questi pesticidi! Ma quello che più mi scandalizza è ciò che scrive altroconsumo per ovviare a questo "piccolo problema", infatti basterebbe variare la dieta (cosa che non sempre si può fare in inverno dove ci sono poche tipologie di frutta e verdura di stagione), lavare (come se i pesticidi si potessero togliere con una sciacquatina in acqua), sbucciare (non tutta la frutta si può sbucciare, per esempio ciliegie, susine, albicocche e piccoli frutti) e cuocere ( peccato che con la cottura tutte le vitamine e i nutrienti termolabili vengono persi). 
 
La mia PERSONALISSIMA conclusione quindi è che la maggior parte degli articoli pubblicati da questa testata giornalistica siano MONTATI AD ARTE e che le indagini siano PILOTATE, probabilmente dietro ci sono quasi sicuramente gli interessi di grosse aziende in convenzionale. Trovo comunque che sia alquanto squallido buttare fango su un prodotto che migliaia di aziende, piccole e grandi, cercano di migliorare ogni giorno investendo tempo, denaro e passione.